“A pochi giorni dalla Giornata della Memoria – dichiara Silvia Costa – è in atto una deportazione. Quello che sta avvenendo nel Cara di Castelnuovo Di Porto dove c’è il secondo centro rifugiati dei richiedenti asilo più grande d’Italia, è qualcosa di indegno, che offende la nostra storia e i principi sanciti nella Costituzione italiana. Il ministro dell’Interno ha mandato l’esercito per sgomberare il centro nonostante che rappresenti una positiva esperienza di integrazione locale come ha dichiarato il Sindaco Riccardo Travaglini. Parliamo di una struttura che accoglie 330 persone richiedenti asilo, di cui 30 sono sotto protezione umanitaria, che l’esercito, a quanto raccontano fonti locali, sta inspiegabilmente dividendo tra uomini, donne e bambini anche smembrando nuclei familiari. Un metodo vergognoso sul quale chiediamo subito chiarezza al governo nazionale. Trovo gravissimo che i migranti, avvisati solo poche ore fa, siano costretti ad abbandonare i propri alloggi dopo anni di integrazione. Ora i bambini dovranno interrompere gli studi, così come chi aveva trovato un’occupazione dovrà lasciarla senza sapere quale sarà il suo futuro. E resteranno senza tutela le donne già vittime di violenza e i soggetti più vulnerabili. Tutto questo è il risultato di un “decreto sicurezza” che rende le nostre città più insicure, creando nuovi irregolari e interrompendo traumaticamente percorsi di vita e di inserimento sociale. Sono solidale da Bruxelles con la comunità del Cara, con il sindaco Travaglini e la segretaria del Pd locale Loretta Peschi che stanno seguendo da vicino gli eventi e oggi alle 17 terranno una manifestazione”.